Filippo Sugar è il nuovo presidente della Siae. Con i suoi 43 anni di età è il più giovane presidente che la Società Italiana degli Autori ed Editori abbia mai avuto; scelto con ben 21 voti su 30 soprattutto perché conosce più che bene tutti i problemi che autori ed editori si trovano costretti ad affrontare durante la loro carriera.
Proprio lui infatti è stato per ben 20 anni a capo della Sugar Music, la casa discografica che prese il via nel 1932 con il nonno Ladislao. Ricordiamo inoltre che Filippo Sugar è figlio della cantante Caterina Caselli e che ha quindi vissuto in prima persona questo genere di problematiche.
Filippo Sugar ha però di recente ammesso che il lavoro che si trova adesso a dover svolgere come neopresidente della Siae è più complesso di quanto potrebbe sembrare nonostante le sue conoscenze del settore.
Questo perché oggi il modo di fruire di molte opere creative è cambiato, un’epoca la nostra infatti che può essere considerata digitale al cento per cento. Il problema maggiore è che oggi molte opere non hanno più un supporto fisico e proprio per questo motivo sono più soggette ad essere copiate e distribuite in modo illecito sul web.
Secondo Filippo Sugar c’è quindi bisogno di mettere in atto dei cambiamenti importanti, cambiamenti che devono andare a garantire agli autori e ai cantanti (se si parla del settore musicale) la possibilità di portare avanti la loro carriera al meglio e di ottenere un’adeguata retribuzione per il loro lavoro.
Questo vale per tutti gli artisti ovviamente, sia per coloro che hanno già alle spalle una lunga carriera e che potrebbero altrimenti vedere il lavoro di una vita venire meno che per gli emergenti che proprio a causa della precarietà in cui si trovano oggi a vivere potrebbero non riuscire ad emergere davvero.
Quella che Filippo Sugar vuole mettere in atto è insomma una vera e propria guerra contro la pirateria, una guerra condotta tramite nuovi canali di comunicazione che permettano di far comprendere ad un sempre maggiore numero di persone l’importanza del diritto d’autore, una guerra condotta attraverso gli accordi con altri paesi europei, Francia e Germania in modo particolare, una guerra condotta infine attraverso la collaborazione con altri enti e con le forze dell’ordine.
L’obiettivo che Filippo Sugar si prefigge di raggiungere è piuttosto complesso, ma gli strumenti e le capacità per riuscire in questa impresa ci sono tutti.
A dire la verità l’obbiettivo di Filippo Sugar è addirittura più ampio rispetto alla semplice tutela del diritto d’autore; infatti vuole riuscire a far diventare Siae una struttura che protegge e valorizza un ampio territorio della cultura italiana, una cultura che altrimenti proprio a causa della pirateria potrebbe venire copiata, distribuita in modo scorretto e illecito e alla fine quindi svalutata; una cultura che invece merita un destino sicuramente molto più ricco e interessante e che proprio nel digitale può trovare una nuova strada per nuovi e importanti traguardi.