
Palermo è una di quelle città che non si finisce mai di scoprire. Per quanto si possa pensare di averla scandagliata per filo e per segno, c’è sempre un particolare che sfugge.
La sua ricchezza artistica l’ha resa una delle città italiane più visitate, dove i turisti si catapultano saltando a bordo di un aereo e approfittando di un offerta dell’ultimo minuto.
I voli a Palermo hanno svolto un ruolo fondamentale, soprattutto negli ultimi anni, trasformando anche l’aeroporto di Punta Raisi in uno degli snodi più importanti del Mezzogiorno.
Arrivati nella città sicula, da visitare è la Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, la cui costruzione iniziò nel 1143 per volere di Giorgio Antiocheno, grande ammiraglio di Sicilia.
La chiesa, di origine Greco-ortodossa, fu poi convertita in chiesa cattolica e chiamata la “Martorana” perché ceduta al vicino convento della Martorana.
Sebbene l’edificio abbia subito numerose modifiche nel corso del tempo, sono ancora visibili le tracce della sua origine Arabo-Normanna, come nel mosaico in cui viene rappresentata l’incoronazione di Ruggero II da parte di Cristo e nei mosaici presenti nella parte superiore della cupola e delle pareti.
Stupendo è il mosaico della Cappella di San Benedetto che raffigura Giorgio Antiocheno, il fondatore, e la Vergine ai piedi del Figlio che dall’alto benedice.
Intorno alla cupola, troneggiano iscrizioni cristiane in caratteri arabi.
Noto quanto la chiesa, è il ponte dell’Ammiraglio, un ponte medievale costruito dall’ammiraglio Ruggero II Giorgio d’Antiochia nel 1125 per oltrepassare il fiume Oreto.
Mirabile esempio di ingegneria medievale, il ponte oggi non è più in funzione, in seguito alla deviazione del fiume.
Capace di sopportare carichi enormi, fu lo scenario dove si svolsero gli scontri tra Garibaldi e i suoi mille contro i Borboni durante la presa di Palermo.
A ricordo dell’episodio, un lapide commemorativa.