Il legame simbiotico e simbolico tra Ostuni e la calce

Ostuni

Ostuni è nota come la città bianca. Il soprannome è dovuto al particolare profilo urbano del suo centro storico, che si presenta quasi interamente ricoperto di bianco, edifici, case, palazzi, chiese.

Ostuni e la calce

Intorno al territorio di Ostuni si trova in abbondanza la tipica pietra calcarea che contraddistingue i paesaggi pugliesi. La roccia, una volta cotta in fornace e ridotta in polvere, si trasforma in ossido di calcio, ovvero in calce viva, utilizzata tra le altre come vernice. Gli abitanti del borgo iniziarono a utilizzare la calce per imbiancare le proprie abitazioni fin dai primi insediamenti permanenti, risalenti all’epoca romana. Già da allora, il profilo delle abitazioni della città si tinse interamente di bianco.

La calce, oltre ad essere facilmente reperibile e facile da trasportare, fu scelta anche per un’altra ragione: la città è contraddistinta da strade strette in cui la luce filtra con difficoltà, rendendo le viuzze antiche buie e oscure. Attraverso l’applicazione di vernice bianca, la luce del sole viene riflessa, illuminando il centro storico. la consuetudine si è consolidata nei secoli; più la città cresceva, maggiore era la presenza di calce che colorava e faceva risplendere il borgo.

La peste del ‘700

Intorno alla metà del ‘700, il borgo ostunese fu colpito da un’epidemia di peste che avrebbe potuto distruggere totalmente la città e sterminare i suoi abitanti. Ciò però non avvenne per merito… della calce! La roccia, infatti, una volta trattata nella fornace assume caratteristiche spiccatamente basiche, ideali per combattere la diffusione batterica e svolgere una funzione disinfettante. Fu proprio la calce ad arginare la forza d’urto del contagio e a scongiurare il rischio di estinzione dei suoi abitanti, allora in 10.000.

La luce sconfigge il buio

Oggi, ogni hotel e b&b a Ostuni lavora a pieno ritmo per dodici mesi l’anno. La città vive di turismo e attira in ogni periodo ondate di visitatori attirati dalle suggestioni secolari del suo borgo. A Ostuni, il bianco non è solo una peculiarità morfologica ma parte integrante dell’identità locale. La peste nera avrebbe potuto causare la fine della storia degli ostunesi ma fu proprio la calce, simbolo e icona del posto, a impedire che ciò accadesse. La città bianca sconfisse la peste nera grazie al bianco delle sue case, in un conflitto che non è solo narrazione storica ma assume contorni ben più evocativi e ricchi di simbolismi ancora fortissimi nella cultura popolare, ieri come oggi come domani.

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